Da un anno i nostri studenti lavorano su commissione di una multinazionale a un tessuto riciclato per l’automotive, un progetto che per il secondo anno consecutivo è valso la selezione al Maker Faire Rome, il più grande evento europeo dedicato all’innovazione.

Abituati ad associare la produzione tessile biellese quasi esclusivamente ai settori della moda e dell’abbigliamento, spicca in questi giorni la notizia che il tessuto per i rivestimenti di un’auto, progettato e realizzato dagli studenti del TAM, sia stato selezionato tra i 4 progetti più innovativi dell’anno, che saranno presentati al Maker Faire di Roma, la più grande manifestazione europea dedicata all’innovazione.

Questa volta infatti la competenza, l’intuito e la creatività propri dei super tecnici del tessile, i nostri studenti li hanno riversati nel progetto volto alla realizzazione di un rivestimento innovativo destinato ai sedili di un’auto elettrica che entrerà presto in produzione.

Le fasi del progetto

Circa un anno fa, la divisione italiana di AUNDE, multinazionale leader nella produzione di tessuti per il settore automotive, commissiona al TAM la realizzazione di un tessuto sostenibile per i rivestimenti di una nuova auto elettrica italiana. Coerentemente con i principi di sostenibilità e rispetto ambientale alla base dell’auto elettrica, era chiaro che anche i materiali impiegati per realizzarla dovessero rispettare i medesimi criteri produttivi.

È stato dunque dato avvio a SUSTAINFASHIONABLE CAR, uno speciale progetto interdisciplinare affidandolo agli studenti dell’allora primo anno del corso di Prodotto, Progettazione e Design, i quali si sono messi inizialmente allo studio del filato perfetto per il loro tessuto: le ricerche, eseguite in collaborazione con la Marchi & Fildi, gruppo tessile con sede a Biella, hanno portato alla realizzazione di un filato con il 30% di lana rigenerata e il 70% di poliestere riciclato. Un filato riciclato, dunque, che presentava anche elevati standard qualitativi di resistenza e sicurezza, come richiesto dalla normativa per il settore automotive.

Dal filato al tessuto, il lavoro degli studenti del TAM è stato quindi caratterizzato dalla forte impronta creativa, con l’intenzione di creare un tessuto green ma anche glamour e chic (da cui il richiamo nel nome del progetto non solo alla componente SOSTENIBILE ma anche a quella FASHION), perché destinato a un pubblico prevalentemente femminile molto attento alla componente fashion anche per quel che riguarda l’acquisto di una vettura.

Tra analisi del target, selezione dei colori, definizione della trama al CAD tessile, disegno del modello e produzione del tessuto, nella quale è stata coinvolta un’altra delle aziende tessili che collaborano con il TAM, la Tintoria Ferraris, sotto la supervisione dei docenti di diverse discipline, gli studenti si sono via via misurati con le varie fasi progettuali e produttive tipiche del processo tessile fino ad arrivare al prodotto finito: la realizzazione del tessuto per i rivestimenti dell’auto, al quale è stata abbinata una speciale linea di accessori coordinati, realizzata con il medesimo tessuto.

Una sfida impegnativa per i ragazzi del TAM, che ha permesso loro, com’è tipico nella struttura didattica degli ITS, di operare direttamente sul campo: entrare in azienda, interagire con committenti e fornitori, sviluppare ricerca, confrontarsi con le dinamiche del mercato.

Una formula evidentemente vincente visto che, come afferma Pier Francesco Corcione, Presidente della Fondazione ITS TAM: “il 92% degli allievi trova subito lavoro dopo il diploma”, e nel 90% dei casi si tratta di lavori coerenti con il proprio percorso formativo.

L’innovazione premiata al Maker Faire Rome

Il prototipo del sedile e della linea di accessori realizzati con questo innovativo tessuto sono in partenza per il Maker Faire Rome, la più grande manifestazione europea dedicata all’innovazione, che si tiene ogni anno a Roma a fine ottobre. Per il secondo anno consecutivo, infatti, gli studenti del TAM di Biella sono stati selezionati insieme ad altri 3 ITS italiani (sugli oltre 70 delle fasi iniziali) grazie alle particolari caratteristiche di innovazione del loro progetto.

Nel 2018 era stato il Crabwool, un filato ottenuto dall’unione della lana con il crabion, proveniente dal riciclo degli scarti del granchio, a valere la partecipazione al Maker Faire.
La scelta di puntare nuovamente sui temi della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, insieme alla forte carica innovativa e alla elevata perizia tecnica del progetto, hanno saputo fare la differenza anche quest’anno.